A. Struttura amministrativa

 

A1. Istituzione di un ufficio per il Piano di mitigazione e adattamento

 

Lo sviluppo di un Piano di mitigazione e adattamento richiede collaborazione e coordinamento tra i vari dipartimenti dell'amministrazione locale, ad esempio protezione ambientale, pianificazione sulla destinazione del suolo e dello spazio, affari economici e sociali, gestione dell'edilizia e delle infrastrutture, mobilità e trasporti, budget e finanze, appalti, ecc. Inoltre, una delle sfide per arrivare al successo consiste nella considerazione di tale procedura, da parte dei diversi dipartimenti dell'amministrazione locale, come una questione interna che deve essere integrata in tutte le attività quotidiane di ogni dipartimento.

Per questa ragione è necessaria una solida struttura di coordinamento. Una struttura organizzativa e un'assegnazione delle responsabilità chiare sono i prerequisiti per un'applicazione efficace e sostenibile del Piano di mitigazione e adattamento. La struttura dovrebbe coinvolgere i principali attori che, all'interno della struttura amministrativa, trattano quotidianamente con i settori compresi nel Piano di mitigazione e adattamento: energia, edilizia, pianificazione urbana, aree verdi, mobilità, politiche industriali e agricole, gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, ecc. In base alle realtà specifiche, è possibile coinvolgere anche le aziende comunali che operano in tali settori (se presenti), ad esempio: fornitore locale di energia elettrica, fornitore del servizio idrico, ecc. Come esempio di una struttura organizzativa semplice, è possibile costituire due gruppi:

a. Un comitato direttivo composto da politici (ad esempio assessore all'energia, assessore alla pianificazione urbana, sindaco, ecc). La sua missione sarebbe quella di dare una direzione strategica alla procedura nonché quella di fornire il supporto politico necessario.

b. Un gruppo di lavoro composto dal responsabile della pianificazione energetica e dai principali attori dei vari dipartimenti dell'amministrazione locale (altri tecnici, esperti delle aree verdi, responsabili della mobilità, ecc.). Il loro compito sarebbe quello di occuparsi dell'elaborazione del Piano di mitigazione e adattamento attuale e delle attività di follow-up, di garantire la partecipazione delle parti interessate, di organizzare il monitoraggio, di creare report, ecc.

 

 

CONSIGLI:

- Cercate di utilizzare le strutture organizzative che sono già state create per altre politiche correlate (unità per la gestione dell'energia, coordinamento Agenda 21 locale, ecc.);

- Scegliete un coordinatore per il Piano di mitigazione e adattamento che goda di una vasta rete e di un ampio consenso all'interno del Comune al fine di avere influenza sufficiente sia sugli altri settori che sul consiglio nel corso dell'intera procedura;

- Scegliete un coordinatore per il Piano di mitigazione e adattamento che abbia dimostrato una forte leadership e un forte impegno in merito alle questioni relative al cambiamento climatico;

- Inserite nello staff un esperto sull'energia che si dedichi alla raccolta di dati e ai calcoli relativi alle emissioni di CO2.

- Prendete in considerazione la possibilità di organizzare un training specifico rivolto allo staff del Piano di mitigazione e adattamento al fine di uniformare le competenze sulle questioni tecniche;

- Realizzate un organigramma recante le diverse interazioni tra i vari dipartimenti e attori al fine di identificare eventuali modifiche da apportare all'organizzazione dell'amministrazione locale.

- In base alle dimensioni del comune e alla disponibilità di personale, potreste trarre vantaggio dall'assistenza di un supporto esterno. È anche possibile subappaltare alcuni incarichi specifici (ad esempio, la raccolta di dati, il calcolo della riduzione di CO2 derivante da determinati interventi, l'aggiornamento della documentazione, ecc.) oppure usare tirocinanti (studenti universitari o di master).

 

STRUMENTI LAKS:

 

 

Esempio: Struttura amministrativa di Padova: